21 MAGGIO: PER VOLTARE PAGINA SCEGLIAMO la VITA

Voltare pagina. Per accendere nell’uomo di oggi, spesso inondato dalla temperie nichilista, la scintilla di una speranza reale: la riscoperta dell’umano.

di Pino Morandini

ex magistrato e membro della Giunta del Movimento Per la Vita con incarico di Vicepresidente per il dialogo con la politica.

18 Maggio 2022

Per gentile concessione del quotidiano “La Verità”

I termini “persona” e “personalismo” risuonano oggi sulla bocca di molti, al punto che un inveterato zelatore del personalismo non può che provare gioia di fronte a questo generalizzato afflato “personalistico”!

Tuttavia, come accade sempre per le espressioni volte a tratteggiare orizzonti ideologici ampi, divenuti tanto più sfumati ed evanescenti quanto più se ne fa uso nel dibattito pubblico, ciò cela una pericolosa ambiguità di fondo. Esistono infatti diverse correnti ascrivibili, quantomeno in astratto, all’alveo “personalista”- alcune delle quali vantano ben poco pregio speculativo, risolvendosi in rimasticazioni delle linee di partito e del pensiero dominante camuffate sotto ingannevoli locuzioni – e il loro vero mirare alla tutela della persona umana va saggiato in relazione alle questioni antropologiche drammaticamente emergenti nella presente contingenza storica (inviolabilità versus qualità della vita, diritto all’autodeterminazione, suicidio assistito, ecc.).

Voltare pagina. Perché sulla questione della vita umana è in gioco la persona, in quanto la vita non è qualcosa che si aggiunge alla persona, ma è la persona stessa. E in rapporto alla vita della persona l’antropologia di riferimento è decisiva, costituendone sia il substrato che l’essenza, entro un unicum indisgiungibile.

La vita umana è “frontiera intransitabile”, per dirla con La Pira. Essa, cioè, ha un valore in sé, ha una dignità assoluta. E tale dignità esprime l’idea del valore finalistico connaturato alla persona umana, rimarcando che questa rappresenta sempre e solo un fine, mai un mezzo.

In questo senso fonda un principio squisitamente laico, il principio d’uguaglianza (art. 3 Cost.), diviene l’espressione concreta del fondamento intangibile della dignità di ciascuno. Non ci può, infatti, essere un più od un meno di dignità, perché questa è sempre massima. Essa deriva dalla mera appartenenza alla famiglia umana.

La dignità connatura pertanto l’esistenza stessa, che è sempre degna di essere vissuta in quanto vita di un essere umano. E’ per questo che la dignità nel suo nucleo essenziale è sinonimo di diritto alla vita e di persona, e il diritto alla vita è la prima espressione della dignità umana e ogni essere umano è sempre persona.

Voltare pagina. Per accendere nell’uomo di oggi, spesso inondato dalla temperie nichilista, la scintilla di una speranza reale: la riscoperta dell’umano. Sono notori i segni di smarrimento che pervadono il cuore dell’uomo: suicidi in progressivo aumento, proposta di morte come “diritto” esigibile, sopraffazioni dell’uomo sull’uomo, come guerre, aborti, manipolazioni della vita, genocidi, stragi, schiavitù industriale dell’uomo, subordinazione al mercato reputato unico principio regolatore dell’esistere, perfetta espressione dell’egoismo istituzionalizzato ecc..

Ciò nondimeno, anche nella presente congerie sussistono imperturbabili svariati germi di bene, ignorati dalla cultura dominante, finanche talvolta soffocati. Ma operativi, fecondi di bene, vivai di un nuovo umanesimo. Sono le svariate opere a servizio della vita umana (Cav, Mpv, Sav, Family Day, numerose Realtà pro life, ecc.) «segni anticipatori della vittoria della vita sulla morte», per dirla con S. Giovanni Paolo II (E.V., p.18). Eppure lasciati nell’oblio dal relativismo imperante che null’altro conosce (né dal punto di vista teoretico né da quello empirico) per affermarsi, che la violenza e la repressione.

Voltare pagina. Per proclamare alla società tutta che vi è qualcosa capace di superare lo stretto cerchio dell’opinione maggioritaria, del transeunte, del potere, e di dare senso al vivere, alla persona, alla società. Un Principio che crea appartenenza e genera una comunità di vita e di destino. Occorre ribadire che non esistono solo minuscoli significati riguardanti la riuscita nella vita, il piacere, le emozioni, le voglie. Sarebbe la vittoria del relativo!

Del resto, facendo vela verso terreni più esistenzialistici, se tutto fosse relativo, varrebbe la pena vivere quando l’esistenza appalesa le sue durezze? Se concepiamo la persona solo in senso materialistico, come possiamo riconoscerla qualcuno e non qualcosa? Come porre un limite allo sfruttamento e alla sopraffazione? Se tutto pare relativo, con che forza, oggi, opporsi alla guerra?

Ma se, al contrario, si concepisce la persona nella sua reale natura, l’orizzonte muta: la persona è creatura di confine tra Cielo e terra, è tempo, ma con scintilla di eterno (si pensi all’amore, all’arte, alla poesia..). Su cosa altro può fondarsi allora la sua dignità inviolabile?

Voltare pagina. Vi sono, alla luce della sola ragione, valori costitutivi dell’umano percepibili da tutti come verità dell’esistenza? Sì. Penso alla cura e all’accudimento premuroso della vita fragile, sia essa della gestante e del figlio che porta in sé o del malato, quand’anche in fase terminale, alla disabilità, ecc. Questo è il ceppo solido che dà corpo all’etica della vita e su cui soltanto fioriscono davvero tutti gli altri indispensabili valori che danno corpo all’etica sociale, quali la pace, il lavoro, la solidarietà, l’economia, ecc.

Ma il fondamento è l’etica della vita. In caso contrario, presto o tardi, come la storia dimostra, si ripresenteranno massificati abomini antiumani!

Per questo la cura premurosa delle persone fragili, totalmente o parzialmente dipendenti da altri, configura il più alto livello di civiltà di un popolo e plasma la sua cultura, cioè il suo modo di pensare e di agire. Sta primariamente qui il senso dell’esistenza.

Per riproporre questa speranza ad ogni uomo ci incontreremo a Roma il prossimo 21 maggio in un clima festoso e accogliente. E’ il popolo della vita, di cui puoi far parte anche tu. Ti aspettiamo!

Scegliamo la vita, conviene sempre!

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