L’appuntamento elettorale per le elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio si sta rivelando in tutta la sua importanza decisiva. La prossima Legislatura consiliare regionale, infatti, avrà il volto di una Legislatura “costituente”.
Un reale servizio al bene comune oggi esige di più. Non solo per la diffusa tendenza a riconoscere alle Regioni e alle Province Autonome sempre maggiori spazi di autonomia, ma anche e soprattutto perché non sarà più sufficiente limitarsi al pur importante servizio dell’amministrare. E’ necessario uno “sguardo antropologico”. Perché sono in gioco le radici stesse dell’uomo: l’inizio e la fine della vita umana; il suo grembo naturale, che è la famiglia; la libertà educativa; l’identità biologica e umana del maschio e della femmina.
Per realizzare una buona politica, insegnava La Pira, occorre partire da una vera e giusta concezione dell’uomo, cioè rispondere alla domanda “Chi è l’uomo?”. E’ la questione antropologica, che ci interpella soprattutto con riguardo alle frontiere di maggiore fragilità: la vita nascente, la vita sofferente, la vita morente. Se la politica è servizio in vista del bene comune e il bene comune è il bene di tutto l’uomo e quello di tutti gli uomini, vi rientrano anche gli esseri umani più fragili e bisognosi dell’altrui solidarietà. E’ anche una questione di giustizia.
Certamente ci sono altri importanti problemi, quali la casa, il lavoro, l’immigrazione, ecc. Ma questi sono problemi contingenti, pur nella loro importanza; gli altri sono problemi strutturali, attengono cioè alle fondamenta di qualsivoglia società che intenda dirsi umana. E il suo volto umano dipende da come si atteggia di fronte alla cennata questione antropologica.. Sono questi, anche sul terreno squisitamente laico, i valori che danno corpo al ceppo vivo e solido dell’etica della vita umana, e sul quale germogliano tutti gli altri necessari valori che costituiscono l’etica sociale (lavoro, economia, solidarietà, pace, ecc.). Questi ricevono linfa dai primi, senza i quali, come l’esperienza ha dimostrato, rischiano facilmente di inaridirsi.
Cosa c’entrano le elezioni regionali con tutto ciò? C’entrano, eccome!
Infatti, alla luce dell’art. 117 della Costituzione, le Regioni hanno competenza legislativa concorrente in materie decisive quali istruzione, assistenza e tutela della salute. Quando – per esemplificare – una Regione adotta provvedimenti, siano essi legislativi o amministrativi, per promuovere il soggetto famiglia, sostenere le gestanti che faticano ad accogliere il figlio che portano in grembo, garantire un’adeguata assistenza alla vita al tramonto, realizzare una reale libertà di educazione, ecc., non solo adotta concrete misure per sostenere la vita fragile, ma genera cultura dell’umano. Perché contribuisce positivamente a formare una mentalità e alimenta la riflessione e il dibattito sulle cose che contano davvero. In sostanza si pone fattivamente a servizio del bene comune.
Per questo le elezioni regionali lombarde e laziali sono assai importanti! Per questo il criterio ispiratore nella scelta dei candidati deve fondarsi primariamente sulle centrali questioni dell’umano!
Dobbiamo fare fino in fondo la nostra parte per lasciare alle future generazioni un’eredità di speranza e di cultura della vita, e non di resa alla dilagante cultura di solitudine e di morte che spesso pervade la nostra società.
Associazione “Family Day”
Difendiamo i nostri figli
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