Gandolfini (Family Day): a Bologna stravolto il diritto di famiglia, non esistono due mamme

I giudici di Bologna hanno forzato la legge italiana che garantisce il diritto dei bambini ad avere un padre e una madre, figure non sostituibili né intercambiabili a seconda dei nostri desideri.
Comunicato stampa

di Redazione

Il Family Day è nato dall’amore sincero per la famiglia e per la vita ed è sbocciato mostrando decine di migliaia di famiglie disposte a manifestare e a combattere per la loro dignità ed esistenza. Tutte le donne e tutti gli uomini hanno pari dignità, non ci sono sconti a questo fondamento della vita civile. La famiglia fondata sull’amore tra uomo e donna che si donano generando il frutto del loro amore che sono i figli, è il secondo fondamento che ha realizzato quella varietà, bellezza e ricchezza di popoli e nazioni che oggi popolano il nostro pianeta.

5 Settembre 2022

“I giudici di Bologna hanno forzato la legge italiana che garantisce il diritto dei bambini ad avere un padre e una madre, figure non sostituibili né intercambiabili a seconda dei nostri desideri. Ricordo infatti che la legge 40 vieta l’inseminazione eterologa per single e coppie dello stesso sesso e che le normative sull’anagrafica non riconoscono la doppia maternità e la doppia paternità. In questo caso assistiamo alla cancellazione del padre per via giurisprudenziale senza nemmeno un dibattito parlamentare o un confronto generale sulla bioetica come avvenuto in Francia. Un giudice decide che la filiazione non è più frutto di un incontro, ma di un desiderio esaudibile tramite l’acquisto di gameti (non esiste alcuna donazione ma pratiche eseguite all’estero che prevedono cataloghi di seme venduto da uomini scelti in base alle caratteristiche somatiche)”, così il leader del Family Day commenta il riconoscimento della doppia maternità ad una coppia lesbica di Parma. 

 “La mamma è una sola e nessuna legge cancellerà il fatto che quella bambina ha anche un padre. In tutti i casi la giurisprudenza italiana prevede già la continuità affettiva e il riconoscimento della tutela da parte della compagna della mamma, qualora venga a mancare quest’ultima. Altra cosa però è forzare la legge, l’anagrafica e il diritto naturale con la doppia maternità.

Esortiamo i massimi organi della giurisprudenza  e le autorità competenti a far rispettare i vincoli delle legge 40″ conclude Gandolfini.

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