Assegnare l’Ambrogino d’oro a Marco Cappato va contro tutti i principi rappresentati da questo premio dedicato alla memoria di uno dei più grandi Santi della cristianità occidentale.
Sala e il Comune in questo modo riconoscono valore e merito nell’incessante azione pro eutanasia di Cappato, che porta persone – non in stato terminale – nelle cliniche della morte in Svizzera. Quella di Cappato non è compassione, ma un’operazione squisitamente politica, fatta sulla pelle delle persone più fragili, anche sul piano psicologico. Queste persone, invece di trovare cura e prossimità, incappano in chi indica loro la strada della morte al fine di strumentalizzare situazioni di sofferenza per costruire casi con cui fare clamore.
Premiare tutto questo con il nome del Santo che diede salvezza e compassione all’intero popolo meneghino è una vergognosa forzatura senza precedenti. Per questo motivo chiediamo al sindaco Sala di ritirare la decisione di assegnare l’Ambrogino a Cappato prima del 7 dicembre, giorno della premiazione e sosteniamo la petizione lanciata da International Family News a tale scopo.
Gandolfini (Family Day): “Non ci facciamo intimidire da Non una di meno. Solidarietà a Pro vita.
Si tratta dell’ennesimo attacco perpetrato da chi vuole tappare la bocca ai movimenti pro family italiani.
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