“Ci risiamo, arriva giugno, il mese dedicato ai gay pride e subito le cronache riportano episodi di vilipendio, intolleranza e offese ai simboli religiosi. Sabato a Cremona è andato in scena un vergognoso corteo con persone che indossavano maschere sadomaso e che portavano in processione un manichino a seno nudo con velo azzurro e aureola in testa, che voleva rappresentare la Madonna. Per il movimento LGBT italiano le rappresentazioni blasfeme sono ormai diventate un appuntamento fisso del calendario, sebbene non esista alcun legame tra le loro istanze e i simboli sacri del cristianesimo. Ricordo che lo scorso anno a Roma fu inscenato un Cristo LGBT con tanto di scritte blasfeme sulla croce” così il leader del Family Day Massimo Gandolfini.
“Anche il pride di Cremona si è svolto con il patrocinio del Comune. Assistiamo infatti al solito doppiopesismo e indignazione a corrente alternata; chi dice di battersi contro le discriminazioni può offendere e dileggiare chiunque con tanto di pubblico sostegno delle istituzioni, Queste stesse realtà invocano poi leggi liberticide per silenziare esponenti pro family, pro life o semplici voci liberali che manifestano la loro contrarietà all’utero in affitto e alla dittatura del politicamente corretto. Sappiamo però che i movimenti LGBT che organizzano i pride rappresentano solo una minima parte degli omosessuali italiani che non condividono né le modalità né le istanze portate avanti da queste organizzazioni. Si tratta infatti solo di una minoranza organizzata, coccolata dai politici ultra progressisti per una manciata di voti, ma spero che questa volta chi li sostiene abbia almeno l’onestà intellettuale di prenderne le distanze” conclude Gandolfini.
Se ti piace questo articolo lo puoi condividere!
Altre persone potrebbero trovarlo utile.