Gandolfini (Family Day): Bene Rocca su ritiro patrocinio al Pride, è manifestazione politica che rivendica utero in affitto e leggi liberticide come il ddl Zan

Non si tratta infatti di una sfilata colorata ma di un’iniziativa politica con un manifesto programmatico diffuso pubblicamente, volto a promuovere e rivendicare l’utero in affitto e l’eterologa per tutti.
Comunicato stampa

di Redazione

Il Family Day è nato dall’amore sincero per la famiglia e per la vita ed è sbocciato mostrando decine di migliaia di famiglie disposte a manifestare e a combattere per la loro dignità ed esistenza. Tutte le donne e tutti gli uomini hanno pari dignità, non ci sono sconti a questo fondamento della vita civile. La famiglia fondata sull’amore tra uomo e donna che si donano generando il frutto del loro amore che sono i figli, è il secondo fondamento che ha realizzato quella varietà, bellezza e ricchezza di popoli e nazioni che oggi popolano il nostro pianeta.

6 Giugno 2023

“Il nostro plauso va al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, per la revoca del patrocinio al pride di Roma che è ufficialmente diventato, per volontà degli organizzatori, una manifestazione squisitamente politica. Il governo della Regione Lazio non è caduto nella trappola. Non si tratta infatti di una sfilata colorata, di un semplice evento di costume che omaggia l’orgoglio gay, ma di un’iniziativa politica con un manifesto programmatico diffuso pubblicamente, volto a promuovere e rivendicare pratiche che il centro destra contrasta a livello nazionale, come l’utero in affitto e l’eterologa per tutti (anche a single e coppie gay) pagati dalla sanità pubblica; controverse iniziative nelle scuole tese a rieducare i bambini e leggi bavaglio come il Ddl Zan che incidono sulla libertà di opinione e che sono state bocciate in parlamento anche da settori della sinistra italiana”, spiega il leader del Family Day Massimo Gandolfini.

“Gli elettori hanno mandato a casa la vecchia giunta Zingaretti perché chiedono un cambio di passo anche su queste politiche e vogliono che fino l’ultimo centesimo di euro sia speso per azioni concrete per la sanità, le famiglie e i giovani e non per finanziare iniziative controverse e divisive. D’altra parte siamo in democrazia e sarà sempre garantito ai movimenti che organizzano il pride – che non rappresentano tutti gli omosessuali – di sfilare per le strade delle città italiane e di avanzare le loro richieste sul fronte legislativo ma chiedere il sostegno incondizionato delle istituzioni è tutt’altra cosa e non può essere dato per scontato o come un atto dovuto”, conclude Gandolfini.

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