“Il liberticida ddl Zan, il pericoloso ddl sulla coltivazione e detenzione della cannabis e il mortifero testo unico sul fine vita. Con la caduta del governo Draghi e la fine della legislatura queste iniziative legislative deviano in maniera definitiva su un binario morto. Al di là di ogni giudizio politico il Family Day si rallegra della decadenza di questi disegni di legge, che oltretutto hanno alimentato le crepe presenti nella coalizione di governo. Il fronte cosiddetto progressista che ha continuato a proporre con pervicacia di stampo ideologico questi temi devastanti sapeva che i nodi sarebbero arrivati, prima a poi, al pettine, causando rotture insanabili perfino all’interno dei partiti che sostenevano l’esecutivo Draghi”, commenta il leader del Family Day Gandolfini.
“Se si esclude il contributo offerto dall’assegno unico familiare, peraltro molto deludente, anche questa legislatura si chiude con un bilancio negativo in termini di sostegno alla vita e alla famiglia, come testimoniano i dati dell’Istat che certificano un inverno demografico sempre più rigido. Serve una scossa anche sul piano culturale. Noi continueremo a monitorare in campagna elettorale i programmi portati dalle formazioni politiche e non faremo sconti a nessun partito per quanto riguarda la difesa e la promozione della libertà educativa, della vita e della famiglia”, conclude Gandolfini.
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