“Superficialità nel giudizio e ignoranza riguardo al tema, spero che siano queste le ragioni che hanno indotto il ministero del Lavoro e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia a dare il loro patrocinio ad un corso interamente dedicato alla carriera alias e ai processi di transizione dei minori. La sciatteria nella valutazione di qualche dirigente lontano dai vertici politici può portare ad una decisione così avventata. Ricordo infatti che, meno di un anno fa, l’allora sottosegretario Sasso ha richiamato tutte le scuole rispetto a strampalate iniziative su bagni gender, carriere alias, schwa e asterischi. Se le forze di centro-destra si sono opposte al gender nelle scuole sotto il governo Draghi non vedo perché debbano promuoverlo ora che guidano un esecutivo composto unicamente da loro”, commenta leader del Family Day, Massimo Gandolfini.
“Se poi entriamo nel merito del progetto, dobbiamo ribadire l’ovvio, ovvero che esiste un’ondata ideologica che vuole imporre nelle scuole la carriera alias e bagni gender fluid, alimentando la confusione negli studenti che sono in piena fase di strutturazione della personalità. Si tratta di mode passeggere che strizzano l’occhio a percezioni di sé e della propria identità sessuata immature, estemporanee e completamente sganciate da qualsiasi dato biologico. Al Ministro dell’Istruzione Valditara diciamo che c’è la necessità di un approccio a queste tematiche che sia rispettoso, ma allo stesso tempo scevro da visioni ideologiche che rischiano solo di confondere le idee ad adolescenti che sono esposti ad influenze esterne e ad atteggiamenti emulativi passeggeri. Basta vedere i passi indietro fatti da Paesi come Gran Bretagna e Svezia, dove sono stati fortemente limitati o chiusi i servizi sanitari per la transizione di minori, dopo il boom di interventi chirurgici e successivi pentimenti da parte di ragazzi rovinati per tutta la vita”, prosegue Gandolfini.
“Tra l’altro con la formazione rivolta agli insegnanti si bypassa anche l’autorizzazione dei genitori ad affrontare tali tematiche extracurricolari. Con astuzia, non si impongono questi corsi agli studenti ma si fanno entrare nelle scuole queste tematiche tramite l’azione dei professori formati sulle teorie gender. Per questo ci uniamo all’appello di altri movimenti pro life nel chiedere che il Governo intervenga, ritiri il patrocinio del Ministero del Lavoro all’iniziativa ed emani subito delle linee guida per riportare la legalità nelle scuole fermando la carriera alias, prima che sia troppo tardi”, conclude il leader del Family Day.
Se ti piace questo articolo lo puoi condividere!
Altre persone potrebbero trovarlo utile.