“Ogni vita vale e ogni vita ha una dignità intrinseca pari a tutte le altre: questo ci ricorda l’odierna Giornata dedicata alle persone in stato vegetativo e di minima coscienza. Questa ricorrenza viene fatta passare volutamente in sordina perché si sta affermando una cultura dello scarto, che mira ad eliminare i soggetti più fragili e improduttivi in nome di una falsa libertà di scelta e di un falso pietismo”, afferma il leder del Family Day e neurochirurgo, Massimo Gandolfini.
“Questo tipo di disabilità coinvolge in maniera rilevante i familiari; per questo lo Stato e la società civile sono chiamate alla massima responsabilità per garantire assistenza e prossimità alle famiglie che ogni giorno offrono cure e amore alle persone che si trovano in questa condizione che, ricordiamo, può essere permanente, ma anche temporanea. La via eutanasica è la risposta che vuole imporre una certa politica invece noi chiediamo un adeguato sostegno economico e che allevi i carichi delle famiglie, associato ad una campagna culturale che promuova la dignità della vita di queste persone gravemente disabili”.
Se ti piace questo articolo lo puoi condividere!
Altre persone potrebbero trovarlo utile.