«Non si combina niente con l’odio … non dovremmo neppure arrivare al punto di odiare i nostri cosiddetti nemici. (…) ognuno di noi deve raccogliersi e distruggere in sé stesso ciò per cui ritiene di dovere distruggere gli altri. E convinciamoci che ogni atomo di odio che aggiungiamo al mondo lo rende ancor più inospitale» (Etty Hillesum, Il Diario).
Queste parole di Etty Hillesum, scritte mentre era prigioniera nel campo di concentramento di Auschwitz, esprimono oggi la forza dell’essere donna: portare la pace.
Nel corpo della donna ogni piccolo uomo o donna impara per 9 mesi la relazione. Lì impariamo la comunicazione, il dialogo. Lì impariamo a non odiare il nemico. La società si forma da questo abbraccio ontologico che nasce, perché uomo e donna, maschio e femmina, si riconoscono e si ritrovano, gioiscono uno per l’altra.
Rinnegare questo, cioè rinnegare la gravidanza e la maternità della donna, porta alla violenza, all’odio, alla guerra. Per questo Santa Madre Teresa di Calcutta, quando prese il premio Nobel per la Pace nel 1979, disse: «Oggi il più grande distruttore della pace è l’aborto».
Ogni donna che porta in grembo un bambino porta la pace. Ogni donna che accetta questo suo essere aperta alla vita, anche se non avrà figli, sarà luogo privilegiato di pace.
Diventiamo pace! Buona Festa della Donna.
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