Il 31.10.2023 a palazzo “Ferri-Fini”, sede del Consiglio Regionale del Veneto, è stata presentata la proposta di Legge Regionale n.222 di iniziativa dei consiglieri regionali Stefano Valdegamberi, Nicola Finco e Fabiano Barbisan avente ad oggetto “Disciplina regionale per la promozione delle cure palliative e dell’assistenza sanitaria alle persone affette da malattia terminabile inguaribile. Divieto di eutanasia attiva e commissionava e istituzione di apposito albo per i caregivers”.
La persona malata, anche se inguaribile, è sempre curabile. Per questo il primo firmatario del PDL, Stefano Valdegamberi, ha evidenziato che lo spirito dell’iniziativa legislativa è riaffermare la cultura della vita contro quella della morte, poiché è dovere delle istituzioni sostenere la persona malata in quanto portatrice di un valore (dignità) ontologico, impedendo che si percepisca un peso sociale. Il predetto progetto di legge impegna la Regione Veneto a promuovere le cure palliative – già istituite con Legge regionale 7/2009 e Legge statale 38/2010 – per il trattamento del dolore dei malati terminali, implementando corsi di formazione a favore del personale sanitario. Al contempo impegna la Giunta Regionale a stanziare la somma di 2.000.000,00 di euro per il miglioramento delle condizioni di vita del paziente.
La proposta legislativa è correttamente rivolta anche al nucleo familiare del malato, dal quale riceve sostegno e cure insostituibili, proponendo azioni di supporto, sia psicologico che economico, a favore dei c.d. caregivers, come spiegato dal vicepresidente del Consiglio Regionale Nicola Finco.
Alla conferenza è altresì intervenuto il dott. Pino Morandini, membro del direttivo del “Family Day” e vicepresidente nazionale del “Movimento per la Vita”, anche in rappresentanza del network di associazioni “Ditelo Sui Tetti”, il quale ha invitato a non cedere all’offensiva culturale dello scarto, perché il tema del c.d. fine vita riguarda tutti e tutti dovrebbe vedere uniti, senza approccio ideologico, per sostenere le persone sofferenti e disperate. I dati offerti dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitati regionali (Age.na.s), riportati dal dott. Morandini, evidenziano che le cure palliative non sono appannaggio di tutti. Rispetto agli standard ministeriali la Regione Veneto soddisfa solo per la metà il fabbisogno di posti letto in hospice (mancano 247 posti letto), mentre solo il 27% dei distretti che afferiscono alle ULSS prevede equipe specialistiche in medicina palliativa e solo il 12% offre un servizio h24. Molto vi è ancora da investire per scongiurare che la scelta di ricorrere all’eutanasia o al suicidio assistito sia il risultato del mancato accesso della persona malata alle cure palliative e alla terapia del dolore.
Ha offerto il proprio contributo anche il dott. Alberto Zelger, ex consigliere comunale di Verona, il quale ha ricordato come la solidarietà umana ha sempre caratterizzato il popolo veneto, come attestano le innumerevoli associazioni di volontariato a supporto della vita fragile.
La conferenza si è conclusa con la preziosa testimonianza della sig.ra Sacchetto Marinella, affetta da morbo di Reiter e allettata da 5 anni, residente presso la Cooperativa Sociale Righetti di Salizzole (VR). La signora ha raccontato che le cure mediche e umane che riceve la fanno sentire accolta, ben voluta e, nonostante la malattia, le forniscono desiderio e gioia di vivere.
Auspichiamo che la Regione Veneto avverta la proposta di legge presentata come urgente per tutto il popolo veneto, perché il diritto alle cure sia davvero per tutti.
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