L’aborto in Costituzione?

Il Senato della Repubblica francese resiste al tentativo di costituzionalizzazione del diritto all’aborto.

di Antonio Mondelli

60 anni, napoletano, laureato in Giurisprudenza, è Consulente aziendale nell’ambito delle risorse umane. Oggi è Amministratore Unico di Studio Staff srl. Autore di alcune pubblicazioni professionali nell’ambito dei sistemi di valutazione del personale, negli anni ha gestito progetti complessi di formazione per conto di Enti pubblici e privati. Sposato e padre di tre figli è componente del Family Day e socio di Alleanza Cattolica da circa quarant’anni nonché responsabile regionale vicario per la Campania.

3 Novembre 2022

Per gentile concessione di Alleanza Cattolica

Il Senato della Repubblica francese resiste al tentativo di costituzionalizzazione del diritto all’aborto e nel silenzio assoluto dei media italiani boccia una proposta di riforma costituzionale finalizzata a favorire la piena affermazione giuridica del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza.

Il 19 ottobre in Francia il senato ha bocciato una proposta di legge volta ad inserire il «diritto all’interruzione volontaria di gravidanza» all’interno della carta costituzionale. L’iniziativa, che ha avuto come primo firmatario il leader del partito dei Verdi, Mèlanie Vogel, prevedeva di aggiungere al dettato costituzionale il seguente testo: «Nulla può limitare il diritto alla interruzione volontaria di gravidanza ed alla contraccezione . La legge garantisce a chiunque ne faccia domanda l’accesso libero ed effettivo a questi diritti».

Evidentemente l’approvazione di questo testo avrebbe reso impossibile ogni forma di obiezione di coscienza ed ogni limitazione di tale diritto, sia pure esclusivamente da un punto di vista procedurale, nei riguardi di minori o di persone svantaggiate.

La bocciatura del testo è stata resa possibile grazie all’opposizionedei Repubblicani che in maniera compatta (134 voti contrari e due a favore) hanno votato contro, sottolineando l’assoluta inutilità di un testo normativo figlio di una deriva ideologica volta ad utilizzare il diritto all’aborto come una clava.

Purtroppo però in Francia sono all’orizzonte nuove minacce per la vita del nascituro. Altre proposte aventi ad oggetto lo stesso tema saranno infatti discusse nel mese di novembre a l’Assemblée nationale. Una di queste gode del parere favorevole del governo ed il sostegno dei deputati del gruppo parlamentare Renaissance che fa capo al Presidente della Repubblica Emmanuel Macron.

Il testo di legge, portatore di una cultura di morte, prevede di inserire nel dettato costituzionale francese una norma secondo la quale «nessuno può essere privato del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza». E purtroppo l’Assemblea Nazionale, la nostra Camera, i rapporti di forza tra i diversi partiti politici non lasciano alcuna speranza circa l’esito della votazione.

Non ci resta che sperare e pregare: che il Signore illumini le menti dei parlamentari francesi affinché anche l’Assemblea Nazionale possa affermare il proprio NO alla costituzionalizzazione del diritto all’aborto.

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