“Oggi in Italia si compie un passo fondamentale contro lo sfruttamento e la mercificazione della vita. Perseguire la pratica dell’utero in affitto anche se eseguita all’estero da cittadini italiani significa riconfermare che al centro dell’ordinamento italiano non ci sono i desideri degli adulti ma il diritto del bambino a non essere selezionato, venduto e strappato dal seno materno a pochi secondi dalla nascita e quello della donna a non finire in un mercato di corpi che rende la maternità e la gravidanza un servizio a pagamento”, afferma il presidente del Family Day e neurochirurgo Massimo Gandolfini nel giorno in cui approda in Aula alla Camera la proposta di legge che intende perseguire a livello universale la maternità surrogata.
“La madre e il bambino hanno uno scambio di interdipendenza emotiva e biologica per nove mesi, spezzarlo in nome del desiderio di qualcuno e del guadagno di altri è una barbarie, da medico neuro-psichiatra ricordo inoltre che l’utero in affitto mette a repentaglio la vita e la stabilità psicofisica delle gestanti e della venditrici di ovuli – che sono sempre due persone diverse proprio per limitare eventuali rivendicazioni di maternità – poiché queste vengono bombate di ormoni e di medicinali e costrette a firmare contratti capestro che esortano perfino a non creare legami emotivi con il nascituro, ma soprattutto lede la dignità del bambino che viene acquistato come merce. Per tutti questi motivi, quella parte di sinistra che parla di gesto altruistico mette in scena il più grande atto di ipocrisia e di mistificazione ideologica che si sia mai visto in politica. Il sostegno a questa legge espresso da molti gruppi di femministe e di laici dimostra che non si tratta di una battaglia confessionale ma di una misura di civiltà, universalmente riconosciuta. E non è un caso infatti che anche l’India, nel 2020, ha vietato la pratica dell’utero in affitto, dopo decenni di drammatici sfruttamenti”.
“I parlamentari della maggioranza ma anche tutti gli altri che vorranno votare questa proposta potranno sempre contare sul nostro sostegno e su quelli di milioni di italiani che chiedono di valorizzare le madri e di tutelare i nascituri, e non metterli a disposizione di un mercato senza scrupoli che risponde solo alle leggi del profitto. Solo con la certezza di una persecuzione sul piano penale si disincentiverà la compravendita di corpi e vite, fatta alle spese degli strati più fragili della popolazione mondiale” conclude Gandolfini.
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