“Condividiamo e sosteniamo l’iniziativa del sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, e di altri esponenti della maggioranza che hanno chiesto al ministro dell’Istruzione Valditara il ritiro del provvedimento disciplinare comminato alla maestra Marisa Francescangeli, sospesa dall’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna per aver fatto recitare un ‘Ave Maria e un Padre Nostro ai suoi alunni in prossimità del Natale. Sgarbi mette in risalto che le radici della civiltà italiana affondano nel Cristianesimo ed invita ad evitare ogni contrapposizione tra laicismo e religione. Bisogna considerare quindi che ogni aspetto della nostra cultura, anche l’accoglienza e la propensione alla solidarietà, trovano fondamento in quei valori che la maestra ha cercato di trasmettere”, afferma il leader del Family Day, Massimo Gandolfini.
“Vale la pena ricordare infine che ci sono numerosi precedenti di insegnanti che hanno cercato di trasmettere controverse e divisive visioni della politica e della sessualità, sostituendosi al primato educativo dei genitori su temi cosi sensibili. Il caso sia quindi valutato nel contesto di quello che avviene nel sistema scolastico, evitando un provvedimento ingiusto e comunque sproporzionato ed eccessivo. Ricordiamo infatti che ci sono istituti pubblici che, senza l’avallo di alcuna normativa, hanno introdotto la carriera alias, ovvero la possibilità di identificarsi con il sesso diverso dal proprio anche senza aver fatto alcun percorso di transizione, né chirurgico né ormonale. Sempre la carriera alias introduce acriticamente schwa, asterischi e follie grammaticali per coloro si identificano col genere neutro, anche nel caso siano alunni minorenni. Non vorremo che si usino i soliti due pesi e due misure a seconda della distanza dell’iniziativa scolastica dal pensiero unico dominate”, conclude Gandolfini.
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