Per salvare la vita e la salute dei nostri giovani

A Venezia si è tenuto ieri 21 giugno il Seminario Internazionale "Drug Prevention and Youth" per un confronto sulle politiche e strategie di contrasto alla dipendenza da stupefacenti.
Gandolfini parla ad una conferenza

di Massimo Gandolfini

Nasce a Roma il 31 agosto del 1951 Nel 1977 consegue la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università Statale di Milano con il massimo dei voti e lode. Nel 1981 si specializza in Neurochirurgia, sempre a Milano, e nel 1991 in Psichiatria, presso l’Università Statale di Brescia. Dal 1997 dirige il Dipartimento di Neurochirurgia-Neurologia di un ospedale bresciano. Fa parte del Cammino Neocatecumenale. Padre di 7 figli adottati. Presidente dell’Associazione Family DAY.

22 Giugno 2023

A Venezia si è tenuto ieri 21 giugno il Seminario Internazionale “Drug Prevention and Youth” per un confronto sulle politiche e strategie di contrasto alla dipendenza da stupefacenti, ma non solo.

Erano presenti autorevoli rappresentanti del nostro Governo, ministri, viceministri e sottosegretari, insieme ai rappresentanti di 31 nazioni, esperti medici, giuristi e responsabili di strutture di recupero e riabilitazione di soggetti tossicodipendenti. Ad una sola voce si è dichiarato che non esistono droghe leggere e droghe pesanti e, dunque, il contrasto ad ogni tentativo di legalizzazione/liberalizzazione deve essere assoluto.

Le statistiche e i numeri sono impressionanti e, dunque, il lavoro di prevenzione, informazione corretta e formazione culturale e sociale è di urgenza assoluta. Con un’attenzione speciale verso i più giovani: l’età di approccio alla cannabis si aggira oggi intorno ai 12 anni. Le famiglie vanno aiutate e la scuola deve assumere un ruolo educativo di contrasto, evitando derive ideologiche in palese contraddizione con i dati scientifici di tutto il mondo.

Ho registrato con grande soddisfazione una concreta volontà di azione per salvare vita e salute dei nostri giovani. Voglio sottolineare il fatto che non si è levata una sola voce in favore della deriva, tutta ideologica, della cosiddetta “droga libera”. Il lavoro che abbiamo davanti è enorme: proprio per questo ognuno deve fare la sua parte e, tutti insieme, agire contro la cultura di morte che ogni forma di dipendenza porta con sé.

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