Appena ho letto la notizia ho pensato che fosse un fake.
Non tanto perché avere una famiglia con sette figli sia un’impresa impossibile (anche se lo penso! Chi mi conosce sa che arranco con soli due figli!), ma perché è stato possibile che Hannah Neeleman abbia vinto il concorso di bellezza più ambito d’America.
Bella, bellissima, quasi perfetta.
Non sembra neanche essere stata toccata dai parti e dalla maternità, imprese che richiedono tante energie, sia fisiche che mentali, almeno quante ne esige l’impresa di educare (dal latino educere, trarre fuori, allevare).
Eppure, eppure su quel palco ha dichiarato che la sua massima realizzazione è stata tenere in braccio i suoi 7 figli neonati, cioè l’esperienza più politicamente scorretta del 2023!
Anche se non avesse vinto il concorso, Hannah aveva comunque vinto, perché la sua realizzazione (vocazione) non era riposta in un concorso di bellezza (alla cui partecipazione non si è sottratta, magari realizzando un suo sogno!), ma nell’esperienza più creativa che solo le donne – di diversa bellezza, estrazione culturale e sociale – possono fare!
Con quelle parole ha fatto della maternità un vanto e non una condanna, né un limite o un peso.
E poi ha osato addirittura di più dichiarando che “ha messo la mondo 7 creature di Dio”.
Mettere al mondo significa che non ha scelto, ordinato, né fabbricato nulla, ma che si è fatta tramite (con suo marito, ovviamente!) perché altre persone venissero alla luce.
È l’esperienza stessa della maternità che prima chiede e poi insegna alla donna di fare spazio.
C’è infatti bisogno di spazio, nel corpo e nella vita, per accogliere creature del Creatore.
Da madre sento davvero forte la potenza dirompente di queste parole pubbliche.
Hannah non le ha tenute per sé, perché le cose belle devono essere con-divise.
Grazie Hannah per aver ricordato a tutte le donne, madri e non ma comunque generatrici, che il dono di cui sono destinatarie non è un fatto privato, ma del mondo!
fonte: https://www.catholicnewsagency.com/
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